lunedì, ottobre 10, 2005

Diario di Un Viaggio. - di Giovanna

COLONIA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’ 2005.
14 Agosto ore 16:10: tutti a bordo ragazzi si parte! Sì, si parte sui vagoni dei Re Magi: Baldassarre, Melchiorre e Gaspare, i tre treni speciali che seguendo la Stella da Roma sono giunti fino a Colonia dopo appena 25 ore!
Anche se l’infinito viaggio avrebbe potuto scoraggiare chiunque, di certo non ha scoraggiato noi giovani romani pellegrini disposti a tutto pur di esserci.
15 Agosto ore 17:30 circa: arrivo a Bonn, città divenuta una seconda Capitale Italiana per il grande evento, perchè la maggioranza italiana era alloggiata lì. Così anche noi del Preziosissimo Sangue: Annalisa, Paola, Chiara, Enzo, Marco, Michele, Martina, Maria Bianca (Maby), Valentina, Silvio, Letizia, Cecilia, Gabriele,Lavinia, Nicola e Suor Marianna, la sottoscritta e i nostri responsabili e chi se li dimentica (credo sia impossibile!) Don Enrico e Madre Caterina, presi armi e bagagli e con molta pazienza (che vi assicuro è stata messa a dura prova in quei giorni), siamo riusciti a raggiungere San Nicolaus e da lì l’Abend Gimnasyum dove avremmo trascorso le successive notti in una enorme palestra in compagnia di altri 120 ragazzi di diversi quartieri di Roma.
Certo dopo mesi e mesi di preparazione…va beh non proprio, chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stata l’esperienza più devastante di tutte!
16-17-18-19 Agosto ore 06:30: sveglia canterina fatta dai volontari tedeschi (hanno un bel repertorio!), doccia super-veloce, colazione e via alle attività: Catechesi giornaliera con la partecipazione del Cardinal Ruini e dell’Arcivescovo Tettamanzi, Adorazione Eucaristica animata da diversi gruppi parrocchiali romani, Via Crucis, Manifestazioni di presentazione, concerti, La Festa degli Italiani, il Pellegrinaggio alla Cattedrale di Colonia e chi ne ha più ne metta.
Devo ammettere che noi non abbiamo proprio seguito tutto l’itinerario alla lettera, direi che ne abbiamo fatto uno tutto nostro, d'altronde come molti, anche perché sul posto ci siamo resi conto che era impossibile dato il numero di persone che rendeva gli spostamenti molto lenti, per non parlare della difficoltà di informazione e delle difficoltà dell’organizzazione tedesca (alcuni problemi di sicurezza e poi non contiamo tutte la volte che non abbiamo pranzato o cenato dopo ore di fila perché tutto esaurito!).
La nostra più grande Vittoria, oltre al fatto di essere arrivati fino a lì e prendervi parte, è stata l’opportunità di aver avuto come compagni di viaggio due ragazzi straordinari, che ci hanno fatto vivere quei giorni in maniera un po’ diversa: Marco e Michele. Due ragazzi non abili che nonostante tutti i problemi venutisi a creare (soprattutto per quanto riguarda Michele), ci hanno dato una grande lezione di vita.
20 Agosto ore 05:00 circa: l’Odissea inizia…Il lungo cammino verso la Meta per la Veglia è iniziato: fuori è ancora buio e tutti nella palestra silenziosamente cominciano a riordinare le ultime cose e con i bagagli in spalla ci si dirige verso Marienfeld.
Una lunga carovana inizia piano piano a formarsi lungo le strade di Bonn e di Colonia verso la spianata che avrebbe accolto quasi un milione di giovani.
Campi coltivati intorno, così si presenta il paesaggio fitto di verde in cui ci facciamo strada, dopo ore di cammino senza punti di riferimento immersi nella folla animata, finalmente vediamo il palco in miniatura in lontananza. Facciamo fatica a trovare un posto però riusciamo ad accamparci. Il tempo non ci è d’aiuto, diciamo proprio che fa un freddo terribile e le nuvole nere minacciano pioggia. Lo spettacolo davanti ai nostri occhi è inimmaginabile, giovani, bandiere, colori, striscioni dappertutto. La notte cala, la veglia inizia e mille luci si accendono nell’oscurità e la preghiera si fa luce insieme alle parole del Santo Padre.
21 Agosto ore 07:30 circa: la grande sveglia della mattina con l’Emmanuel inno della GMG di Roma, è stata davvero traumatica; non c’era nemmeno uno spiraglio di sole e il freddo che entrava nelle ossa, il cielo completamente coperto. Dopo una colazione fatta di pane prosciutto e formaggio (i gusti tedeschi lasciano molto a desiderare), ci si prepara alla Santa Messa. Tra canti festosi e bandiere colorate non sono mancati i momenti di raccoglimento attraverso le parole di Papa Benedetto.
E via verso Bonn per riprendere il treno per il viaggio di ritorno verso casa (mbeh ce la siamo effettivamente sognata casa nostra durante quei giorni!!!).
Un torpedone di chilometri e chilometri che si presentava lungo la spianata di Marienfeld, si dirigeva verso la stazione più vicina dei paesini limitrofi; il percorso davvero lunghissimo, dicevano 20 chilometri, sarà vero? E ore interminabili di attesa con la stazione bloccata...
Le immagini che saranno sempre impresse nella mia mente: la folla immensa che trovavi ad ogni angolo delle strade poi radunatasi in una enorme coperta umana multirazziale; il sorriso di Marco che è sempre andato avanti nel faticoso viaggio senza lamentarsi; qualche piccola follia di Michele; le mille ore passate sui treni; le strade da percorrere che non finivano più; le attese angoscianti; il cibo(diciamolo disgustoso!); i giovani romani pregare durante l’adorazione; le facce dei tedeschi sbalorditi; i richiami dei gruppi di italiani mentre ci incontravamo sotto la metro o nei punti di ritrovo: “Italiano batti le mani!!!”; i baratti di spillette, bandiere, foulard, scritte, cappelli, magliette per avere qualcosa degli altri paesi; la gioia nei volti dell’altro che porta altra gioia; le piccole feste dei giovani durante la notte di Marenfield; la comunione del momento condivisa oltre che con i propri amici anche con gli altri giovani del mondo e il pellegrinaggio spirituale interiore chiamato Adorazione durante i due eventi più grandi della Giornata Mondiale, la Veglia e la Messa, attraverso le parole del Papa: “Chi ha scoperto Cristo deve portare altri verso di Lui. Una grande gioia non si può tenere per sé. Bisogna trasmetterla. Dobbiamo essere persone che hanno fame e sete della giustizia”.
Giovanna Silvestri.

mercoledì, settembre 21, 2005

La mia esperienza - Gabriele

Prima di tutto vorrei ringraziare Don Enrico per l'opportunità che mi ha concesso, quella di partecipare alla GMG con voi.Mi sono aggiunto in ritardo, il tempo trascorso assieme è stato limitato, ho avuto però il piacere di conoscere tutti e di condividere quest’esperienza di fede, che si aggiunge a quelle precedenti di Roma e Toronto.Ogni GMG è diversa dall'altra, mi riesce difficile fare un confronto.Colonia era una scommessa di Papa Wojtyla: organizzare un evento cattolico in terra protestante.La riuscita dello stesso è dipesa a mio parere in modo decisivo da 2fattori: l'entusiasmo dei ragazzi, provenienti da 193Paesi (se pensate che all'ONU sono attualmente 202 vi fate un'idea della fetta di mondo presente a Colonia) e l'ospitalità dei tedeschi.Il fatto che il Papa fosse connazionale non è di per sé importante: la GMG del 1991 si svolse a Cestocova (Polonia) e l'affluenza fu in linea con le altre a cui ha partecipato Giovanni Paolo II (con l'eccezione di Manila, più di quattro milioni di persone, il più grande raduno della Storia).
Un saluto a tutti, Gabriele

Enzo: Io e Michele

Sicuramente “siamo venuti per adorarlo”, e sicuramente ci aspettavamo un’accoglienza diversa.
Anche i Magi hanno trovato le loro difficoltà in quel tempo. Così come per Maria e Giuseppe che finirono nella stalla dell’albergo che gli aveva rifiutato la stanza.Non sono tempi diversi. Ho letto su uno striscione, in italiano, “non ritorneremo da Erode”. Così è stato anche per noi.
“Con la pace nel cuore in tutto” ricordando Frère Roger, accogliamo noi per primi l’esperienza fatta come un dono di Dio.
La preghiera silenziosa ci ha accompagnati per tutto questo viaggio.
Gli altri hanno pregato per noi.
La preghiera, la nostra vicinanza col Signore, è stata più che mai sentita. Anche da me e Michele che eravamo distanti dall’esperienza diretta e da voi tutti. Non c’è un limite alla bontà del Signore nel donare esperienze dure ma anche utili alle persone.
Abbiamo vissuto insieme l’esperienza di accompagnamento di una persona che desidera dalla vita tutto ciò che è valido anche per noi.
Per quanto mi riguarda è stata un’esperienza piena. Mi sento ancor di più un uomo, un essere umano completo di tutto: limiti, debolezze, lacrime, tristezze ma anche sorrisi, gioie, amore, benevolenza, amicizia, fraternità, abbracci, e tutto quello che voi gruppo mi avete saputo dare e mi avete messo in grado di vedere di me. Spero che anche per Michele sia stato un po’ così.
Bisogna rivedersi dentro e scoprire che c’è Chi ci ama, Chi ci sa aiutare veramente, Chi ci è veramente vicino a condividere la nostra esistenza. Gli altri: il volto di Dio.
Il Papa Benedetto XVI alla veglia nella spianata di Marielfeld ha detto: “solo da Dio viene la vera rivoluzione decisiva.”
Attendiamo buone nuove da Lui. Enzo



p.s.
per onestà intellettuale devo dire che la lettera di Enzo era diversa ma parte del gruppo, me compreso, non ritiene di mettere sul blog l'intera storia. Rimango a disposizione per discuterne di persona.

definire la nostra GMG

La nostra GMG non saprei definirla, già durante i preparativi, iniziavo ad intuire che tutto era in mano alla Provvidenza. L’idea di andare a Colonia non aveva avuto inizialmente un grandissimo successo, era come se avessi proposto una cosa incerta, strana sconosciuta, ed i ragazzi mi guardavano con sospetto: “Dove vuoi andare?”. A qualcuno con mia sorpresa dovetti addirittura spiegare cos’era la GMG, lo voglio spiegare anche a voi: la GMG, la Giornata Mondiale della Gioventù, è un raduno di giovani cristiani cattolici da tutto il mondo, ci siamo incontrati a Colonia in Germania con il papa. Un viaggio speciale, un pellegrinaggio.
Le prime risposte erano del tipo “si mi piacerebbe ma devo vedere”. Capisco che le proposte un po’ impegnative richiedono dei tempi di riflessione (e meno male) così dopo un pò iniziai a tirare le somme anche perché un gruppo numeroso garantisce divertimento e confronto vero.

Le cose però andavano a rilento e iniziavo a pensare che la cosa finisse lì, immaginandomi ad agosto con una bibita in mano a vedermi l’evento in televisione.
Qualcuno però iniziò a iniziò a farsi avanti. “Io vengo” mi dissero Annalisa e Giovanna, anche Madre Caterina della Scuola vicina mi diede il “nulla osta”. Eravamo troppo pochi e così mi decisi a mandare una delle mie e-mail-ultimatum-urbis et orbis, e ancora una volta qualcosa si mosse, eravamo in escalation. Una decina di nomi, dodici, quindici, ormai era fatta, si sarebbe partiti, mancavano però un po’ di nomi incerti, in ritardo (mi accorsi dopo che il ritardo era un loro carisma speciale!) e di punto in bianco una proposta importante: “Portiamo Marco e Michele?” Dovete sapere che Marco e Michele sono due ragazzi diversabili che fanno parte di un gruppo molto eterogeneo e poco parrocchiale, chiamato “la Pizza”; degli out-sider insomma molto promettenti.

Dopo vario tergiversare decidemmo di iscriverli, con un po’ di coraggio e forse di incoscienza.
Il viaggio già nella prenotazione si preannunciò al limite dell’umano, 24 ore (non è un errore di stampa, ventiquattro ore) di treno speciale per l’andata e altrettante per il ritorno, alloggio semplice (praticamente per terra con un sacco a pelo), vitto distribuito dall’unico operatore mondiale capace di fronteggiare un evento di 500 mila persone e oltre (immaginate cosa abbiamo mangiato? No molto peggio se non lo provi non lo sai).
Ad ogni modo il 14 agosto eravamo sul treno e il 22 siamo tornati tutti.
Non voglio descrivervi qui la Giornata Mondiale lascio i commenti dei ragazzi al ritorno, ma durante quei giorni posso dire solo che ho vissuto in modo molto intenso e alla fine passata la stanchezza ho la sensazione che abbiamo fatto un pellegrinaggio vero. L’unica prova è che quello che cercavamo, quello per cui ci siamo sobbarcati un viaggio del genere in fondo lo abbiamo trovato.
Siamo tornati con una luce nuova, per un'altra via ed ho rinforzato la mia personale speranza che chiunque se cerca prima o poi troverà la sua stella che porta alla Verità.
Don Enrico

Cecilia ha detto....

Questa è stata la mia prima Gmg ed é stata un'esperienza veramente bella, che, non a caso, è venuta in un momento particolare della mia vita, un momento in cui, in un certo senso, dubitavo di me, delle mie scelte.

Ho capito che il dubbio fa certamente parte di noi e che è giusto che ci sia, perché chi non dubita fa affidamento solo su se stesso senza affidarsi al Signore, che è la cosa più bella! Nelle parole del Papa poi ho trovato una conferma fondamentale, cioè che è più bello aiutare che essere aiutati e che quello che conta è fare le cose con amore, anche le più semplici!

Molti i momenti particolari, primo fra tutti la Messa di apertura. E’ stata una Messa diversa dalle solite, in cui il canto e la musica hanno dominato. E anche questa è una forma di preghiera, forse la più bella che esista!! Inoltre mi sono sentita una cosa sola con tutte le persone lì presenti, “un solo corpo ed un unico spirito”. Ed è stata un’emozione unica vedere e, soprattutto, sentire, percepire questa unione che va al di là di qualsiasi differenza culturale, razziale, di pensiero. Tutti eravamo riuniti nel nome di un'unica persona: Cristo. E’ proprio vero che in fondo al cuore di ogni persona esistono valori e credenze forti e che alla fine emergono…..!!!

Ma forse il momento più intenso è stato quello dell’accoglienza nel gruppo con cui sono partita. Mi sono aggregata che conoscevo una sola persona, ma mi sono sentita come a casa: mi sono sentita veramente accolta, anche se magari non c’è stato modo di approfondire la conoscenza con tutti.
Mi sono sentita accolta e accettata per quella che realmente sono, una persona sicuramente con pregi e difetti, ma soprattutto una creatura del Signore.

Sinceramente ritengo che il momento dell’accoglienza sia un momento particolare e molto delicato e, per tornare al discorso iniziale, posso dire con assoluta certezza che mi sono sentita accolta con amore.
E poi il resto è venuto da sé, piano piano, passo dopo passo, con uno spirito di fiducia nel Signore.Nonostante l’organizzazione generale, il bilancio di questa esperienza è molto positivo, mi ha lasciato delle soddisfazioni interiori e spirituali molto profonde e spero che le abbia lasciate anche agli altri, anzi, ne sono sicura!!!!


Cecilia

domani, un mese...

Cerco sempre un certo distacco emotivo mentre vivo le cose più emozionanti, questo mi permette a volte di cogliere lo stupore e le reazioni intorno a me. Sono convinto che se sei troppo coinvolto rischi di perdere ogni oggettività dell’evento che vivi ed anche se comprendo che è impossibile un giudizio perfettamente oggettivo, mi accontento di una verità che sia più vicina alla Verità, sacrificando e domando l’emozione.

Domani è un mese che è finita la GMG e forse adesso i giudizi sono più epurati da sentimenti e forti sensazioni. Ho vissuto i giorni della GMG di Colonia svolgendo il mio ministero di sacerdote-accompagnatore di un gruppo particolarmente eterogeneo.

Quello che ho notato e che mi ha lasciato a volte stupefatto era la voglia di trasmettere le proprie emozioni in libertà, senza schemi, volendo un po’ divertire e un po’ comunicare in particolare due cose: l’accoglienza e l’amicizia.

Ho visto ragazzi in ogni momento cantare inni festosi,
anche in momenti in cui un po’ tutti erano poco propensi sia alla festa sia alla gioia, c’era sempre chi voleva testimoniare e a volte ostentare una forza e speranza veramente diversa.
Ho visto altri ragazzi improvvisare con sconosciuti dei balli e delle danze,
lasciando divertita ma anche perplessa e pensosa, la popolazione dei luoghi dove passavamo.
Ho visto ancora salutarsi e salutare spessissimo senza nessun motivo sconosciuti che mai rivedremo ed ho pensato che “uno solo è lo Spirito” (1 Cor 12,4).

A volte eravamo in fila e scorrevamo ordinati in fiumi umani che si incrociavano, qualcuno all’improvviso tendeva una mano dalla fila opposta, tu porgevi la tua e si innescava una reazione a catena di mani caste che si sfioravano a salutarsi e a dirsi: “la mia mano è aperta, il mio cuore è in festa, questo è il mondo come lo vorrei tutti i giorni della mia vita.”

Tutto questo non mi ha commosso (avrei perso tutto in un pianto e non volevo) tutto questo mi ha stupito e meravigliato, lo stupore e la meraviglia di ritrovare giovani solari con una fede viva, questo mi ha cambiato.

Durante la GMG sono stato anche molto in tensione, sia per la responsabilità di avere molti figli intorno a me con la coscienza di chi i vent’anni li ha passati da un po’, sia per il pericolo costante di un atto violento per rovinare la pace.
Nonostante questo ho avuto la grazia di confessare e di confessarmi bene e profondamente, di pregare a lungo in una cripta dove ho respirato la stessa aria e santità di Assisi, di svegliarmi ogni giorno con un energia singolare, di assistere ad una processione eucaristica notturna suggestiva e coraggiosa e di pregare le mie preghiere ovunque e comunque, anche addormentandomi di fronte agli altri. Ho sperimentato ancora a fondo la grazia di essere debole ma sorretto da un Dio forte, la grazia di condividere disagio e sofferenza con i “reduci e redenti” (i ragazzi del “mio” gruppo) e riscoprire che questo è il legame più vero e più forte.

…sotto la tua croce, cantando ad una voce.

don Enrico


“abbiamo scaldato la fredda Germania, un’esperienza memorabile!” di Letizia

Questa Giornata Mondiale della Gioventù è stata un evento che ha motivato tanti giovani del mondo a rafforzare la propria fede attraverso l’immagine dei Re Magi, partendo dal discordo del Santo Padre, al Duomo di Colonia arrivando fino alla Veglia a Marienlfeld, dove la “new generation”, ha pienamente colto il tema di questo pellegrinaggio mondiale: “ Siamo venuti per adorarlo”( Mt 2,2).

Tanti sono stati i giovani che hanno saputo cogliere appieno questa grande esperienza di adorazione e preghiera.
La Giornata della Gioventù di Colonia è stata un vero e proprio “scambio di fede e condivisione”, non solo tra i giovani provenienti dai vari continenti, ma anche tra loro e il papa Benedetto XVI che li ha ascoltati, animando la loro speranza e ricevendo dal loro entusiasmo e dalla loro sensibilità una forza in più per portare avanti la missione che il Signore gli ha assegnato.
I giovani romani in particolare, nel corso di questo evento, hanno gestito nella chiesa di San Remigius a Bonn un centro di spiritualità, che ha contribuito a far sentire alla città l’adorazione eucaristica in maniera più viva.

Dopo questa esperienza possiamo dire che i giovani hanno arricchito con le loro “calde” presenze e testimonianze anche la “fredda” Germania. Sono tornati forse con qualche raffreddore, ma pronti ad aprire un mondo di speranza e di pace.
Tanti momenti, tanti luoghi, tante emozioni rimarranno nel cuore di molti, perché la Giornata mondiale della Gioventù segna un capitolo decisivo nel libro della vita di ognuno di essi.
L’esperienza del nostro gruppo è stata per tutti una completa “full immersion” nel vivo di una, che resta e resterà la più indimenticabile delle “Giornate”.
Qualcuno ha vissuto diverse Gmg con Giovanni Paolo II, qualcun altro legherà i suoi ricordi a Colonia, come prima esperienza, ma quello che conta è che tutti sono tornati entusiasti.
Il nostro gruppo ha avuto molte prove da superare e la stanchezza si è fatta sentire ma vi assicuro che alla fine siamo riusciti sempre a testimoniare la gioia dello stare insieme, in una dimensione di spiritualità, solidarietà e soprattutto di festa.
L’esperienza è stata talmente contagiosa da volerla subito ricordare e trasmettere attraverso il blog:
http://reducieredenti.blogspot.com/.
Speriamo di conservare lo stesso entusiasmo fino alla prossima Giornata Mondiale che si terrà a Sydney nel 2008.

Letizia

martedì, settembre 06, 2005

Valentina ha scritto...


Ogni viaggio è sempre ricerca, voglia di lasciare ciò che si conosce per scoprire qualcosa di nuovo…il pellegrinaggio lo è in modo particolare!
Vuol dire lasciare tutto, a cominciare dalle cosa materiali: quando prima di partire prepari lo zaino e sai che dovrai incollartelo per tutti quei giorni , lo fai e lo disfi 10 volte finché non capisci ciò che è veramente necessario!
E poi parti, senza sapere bene cosa ti aspetta, sai solo dove andrai e che in quello stesso posto arriveranno tantissime altre persone, ma non sai bene perché!
Perché?
Me lo sono chiesta quando sono partita per la prima GMG, quella in Canada!
Che senso ha? Visitare un nuovo paese, conoscere tanti giovani, divertirsi e poi fare un viaggio diverso, all’avventura…questo pensavo prima di partire, senza altre aspettative!
Ma poi arrivi la, quella volta come questa, e inizi a chiederti se non c’è qualcosa di più, e te lo chiedi guardando gli altri ragazzi che arrivano veramente da tutte le parti della terra e che nonostante la stanchezza ridono, cantano, ballano e pregano!
E’ allora che capisci che c’è qualcosa di più, che quella gioia non è solo del momento ma nasce da una scoperta, da un incontro!
Solo la sera della veglia capisci meglio che cos’è che ci ha portati li, e la ricerca diventa scoperta!
Ti alzi alle cinque con la musica dal vivo di due volontari tedeschi e in fretta prepari lo zaino, mangi, partecipi alla massa e parti…prima l’autobus, poi il treno e poi una navetta e poi a piedi verso la spianata che è un grosso campo allestito per accogliere un milione di persone, ma non ci credi che sono così tanti finché non lo vedi con i tuoi occhi…lo capisci solo la sera prima della veglia, quando sono arrivati proprio tutti e tu ti alzi, ti giri e vedi tutto il campo intorno a te colorato: sono le bandiere, le magliette, gli zaini…mille colori, mille persone che mangiano, dormono ballano, cantano, camminano!
E poi ad un certo punto scende il silenzio, tutti si fermano, si siedono…è impressionante!
Tutte le persone incontrate per strada, sui treni, nelle chiese sono li….tutte!
Eppure quel silenzio non c’era mai stato in quei giorni!
Il Papa inizia a parlare…e tutti lo ascoltano, ma poi si interrompe e iniziano i canti e le testimonianze e le preghiere e poi di nuovo silenzio…l’adorazione, la preghiera del silenzio in cui non è l’uomo a parlare ma è Dio, è Dio che si mostra in un’ostia di pane, che ci ricorda che Lui è la davanti a noi, veramente!
E’ allora che ri-scopri che cosa vuol dire essere cristiani, cattolici…vedere in quell’ostia di pane Dio, e sapere che in qualsiasi parte del mondo, se c’è quell’ostia, li c’e veramente Dio!
E’ ri-scoprire quel mistero che ci unisce!
…tornare a casa vuol dire portare con se nella vita di tutti giorni, questa ri-scoperta!
Valentina

lunedì, settembre 05, 2005

Scacchi e incubi


Purtroppo portare gli scacchi si è rivelato catastrofico!
Però ho perso (sempre) con stile, alla Humphrey ! :)
L'incubo cinese non è ancora terminato...ogni tanto sento la sua voce minacciosa "I'm the next one!"

sabato, settembre 03, 2005

Le vie del Signore


Gente di poca fede, le vie del Signore sono infinite, a volte indefinite e a volte...

giovedì, settembre 01, 2005

Alle 2 sveglie

Finalmente un pò di commenti, anche se mi piacerebbe sapere chi sono le 2 Sveglie.

Se volete scrivere direttamente senza fare commenti ditemelo che vi aggiungo come membri del blog.

martedì, agosto 30, 2005

Aspetto i vostri commenti


Cari Reduci e Redenti,
finchè il ferro è caldo va battuto e allora io vorrei i vostri pensieri e le vostre opinioni, le vostre riflessioni, i vostri aneddoti. Sprecatevi!
Dedicatemi 10 minuti, scrivete i vostri ricordi. Quello che abbiamo vissuto lo abbiamo vissuto grazie a Dio, quello che abbiamo ricevuto è stato gratuito. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.(Matteo 10,8)
Vi abbraccio